Come gestire le classic car? L’esempio arriva dal Piemonte

  • September 03, 2020
  • admin

Una deroga alle leggi regionali vigenti in merito alle limitazioni di circolazione al fine di valorizzare i veicoli di interesse storico e collezionistico in Piemonte. È quanto approvato lunedì 3 agosto dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati. Gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico in Piemonte – si legge nella norma approvata dalla Giunta – in possesso del certificato di rilevanza storica previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e con il riconoscimento di storicità sulla carta di circolazione, se con anzianità di immatricolazione superiore ai quaranta anni – di norma usati saltuariamente – sono esclusi dai provvedimenti di limitazione alla circolazione. Gli stessi veicoli, con anzianità di immatricolazione compresa tra venti e trentanove anni, sono esclusi dai provvedimenti di limitazione alla circolazione nei giorni festivi e prefestivi.
Le auto storiche certificate con anzianità dai 20 ai 39 anni potranno circolare solo nei festivi e prefestivi mentre dai 40 in su, potranno farlo sette giorni su sette. Queste esclusioni non si applicano ai veicoli per uso professionale, utilizzati nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. “Le auto storiche – ha sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio – in una terra come il Piemonte che ha scritto la storia dell’auto, non rappresentano solo una tradizione ma sono anche una importante opportunità di valorizzazione turistica del nostro territorio. Penso ad esempio agli eventi e alle manifestazioni che ogni anno attirano e riuniscono migliaia di appassionati”. “Ritengo – ha detto l’assessore Marnati – che si debba distinguere le auto dal vero valore storico da quelle vecchie. Con questa deroga chi possiede il certificato di rilevanza storica potrà finalmente viaggiare. Stiamo tutelando un settore che è un vero patrimonio storico, dei cimeli viaggianti che testimoniano il passato della Regione Piemonte”.

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